la chiamavano la perla del tirreno e adesso?

sabato, aprile 29, 2006

Caro Gennaro,
ad un anno dal voto della scorsa Primavera chiedo le Tue dimissioni da consigliere comunale perché hai fallito gli obiettivi che ci eravamo prefissati deludendo le aspettative di molti componenti della Lista Torre Talao e di numerosi nostri elettori che si attendevano una opposizione più incalzante e stimolante. Sono questi i motivi che, in caso Tu non voglia dimetterti, mi spingono a prendere le distanze: soprattutto per mantenere fede, in maniera sacrosanta, ad un patto stretto con i miei concittadini ai quali avevo ed avevamo promesso un programma e quindi un’azione concreta, non parole e non certamente strane intese con la maggioranza che governa Scalea.
Dovevamo continuare a farci sentire, come gruppo traendo forza dal simbolo di Scalea, la Torre Talao, e invece il nostro cammino si è fermato ad un bivio e Tu hai proseguito solitario per la tua unica strada, coprendoti il viso con i paraocchi ed evitando di voltarti indietro per rassicurare i Tuoi compagni di squadra.
Oggi sono tanti miei e nostri elettori a fermarmi e a chiedermi conto, non solo in riferimento alla sconfitta schiacciante, ma soprattutto sui programmi futuri, sulle prospettive, sulla prossima stagione turistica. C’è qualcuno pronto a vedere in noi ancora un gruppo affiatato pronto a stimolare e, quando è necessario, a contrastare l’azione amministrativa.
Oggi posso affermare e far sapere ai nostri elettori che Tu hai miseramente fallito i ‘’nostri’’ obiettivi utilizzando il motto: ‘’Non ti curar di loro, ma guarda e passa’’, pensando ai soli Tuoi obiettivi.
Non ho più un punto di riferimento in Consiglio comunale al quale dovrei invece trasmettere le istanze degli elettori e di tutti i nostri compaesani.
L’unico modo per dimostrare credibilità è quello di una Tua ‘’ritirata’’ in buon ordine lasciando spazio ad una figura sostitutiva che prenda le direttive della squadra cercando di raddrizzare la rotta in nome dei tanti giovani che hanno creduto nel progetto ‘’Torre Talao’’.
Qualora dovessi decidere di mantenere la Tua poltrona, Ti invito a non agire in nome e per conto di Torre Talao che nel suo programma, oggi nelle Tue mani carta straccia, prevedeva la partecipazione popolare, quella che Tu hai eliminato subito, intraprendendo una strada solitaria appoggiandoti mano nella mano ad un solo compagno di viaggio, o di sventura, mi verrebbe da dire.
Molti di noi hanno anche scelto di farsi da parte, di diventare solo delle colonne portanti della Torre perché hanno, ancora una volta, creduto nella Tua figura ‘’alternativa’’, invece Tu non ci hai ripagato con la stessa moneta.
Ti ricordo un passo nel nostro programma che doveva segnare le linee guida della nostra azione politica:
“Il nostro è un progetto organico in cui SCALEA è considerata un sistema complesso composto da una struttura sociale, una comunità politica, un tessuto economico, un’opera d’arte, un territorio: tutti elementi interdipendenti. E’ evidente che un qualsiasi progetto che tiene conto di uno solo di questi elementi è destinato, se non al fallimento, a produrre effetti effimeri. Per sostenere il nostro progetto di sviluppo prevediamo l’attuazione di politiche sociali e culturali che saranno determinanti anche per modificare il tipo di rapporto tra istituzione e cittadino: da rapporto verticale di autorità e dipendenza (il rapporto clientelare al quale finora siamo stati abituati), a rapporto paritario tra delegato e delegante, così contribuendo alla diffusione e al radicamento di quegli elementi immateriali che costituiscono il cosiddetto senso civico, la cui mancanza impedisce la collaborazione e la solidarietà. Ed è per questo che daremo piena attuazione allo statuto comunale soprattutto nella parte in cui prevede l'istituto della partecipazione popolare ai temi di rilevante interesse per lo sviluppo della comunità scaleota”.
Se Tu hai fallito scegliendo un altro percorso, io non sono disposto a seguirti, a meno che Tu non scelga l’unica strada: quella delle dimissioni.
Ugo Manco

martedì, aprile 11, 2006

Uniti per Scalea ha detto...
M U N I C I P I O d i S C A L E AGruppo Consiliare “UNITI per SCALEA”Prot.16.06 (Int- 10.06)Al Sig. Sindaco del Comune di SCALEA (CS)e, p.c. Sig. Direttore Generaledel Comune di SCALEA (CS)“ Sig. Prefetto di COSENZA“ Sig.ri Revisori dei Conti del Comune SCALEA (CS)

Oggetto:
interrogazione con risposta in Consiglio Comunale.I sottoscritti consiglieri comunali Bergamo, Ciancio, Bloise e Introini in base al D.Lgs 267/2000, allo Statuto Comunale e al Regolamento del Consiglio Comunale ;Chiedonola convocazione del Consiglio Comunale per la risposta alla seguente interrogazione.Premesso :1. Che la Giunta Comunale, fin dal suo insediamento, ha provveduto a dare incarichi a professionisti, anche in relazione alle numerose controversie, autorizzando il Sindaco a stipulare la convenzione con avvocati per la difesa dell’Ente;2. Che nell’anno 2006 da poco iniziato, su 33 atti deliberati dalla Giunta Comunale, ben sette riguardano provvedimenti di difesa dell’Ente, con nomine di professionisti fatti dalla Giunta Comunale;3. Che la Giunta Comunale, affidando incarichi a professionisti esterni all’Ente, ha eseguito una serie di atti amministrativi illeciti in quanto il Consiglio di Stato, V Sezione, con Sentenza n° 155 del 25.1.2005, afferma che le giunte comunali non dispongono della competenza ad affidare incarichi a professionisti, perchè il potere di promuovere o resistere alle liti è riconosciuto ai dirigenti del settore preposto a tale attività;4. Che una ulteriore sentenza della V Sezione del Consiglio di Stato, la n° 4654 del 9 settembre 2005, stabilisce che le giunte comunali non possono affidare incarichi di qualsiasi natura perché le attività gestionali rientrano nella competenza esclusiva della dirigenza e non in quella degli organi di governo. 5. Che la sentenza di cui al precedente punto, riguarda l’illegittimo affidamento ad un professionista della redazione del Piano Regolatore Generale di un Comune della Campania; 6. Che la Giunta comunale di Scalea il 27 gennaio 2005, con delibera n° 23, ha formalizzato illecitamente, la nomina della commissione per la revisione del P.R.G, in pieno contrasto con quanto ha stabilito il Consiglio di Stato.Tanto premesso, si intende conoscere:a)- Quali siano le determinazioni del Sindaco in ordine a quanto suesposto, viste le numerose delibere emanate dalla Giunta Comunale per la nomina di professionisti di vari settori (legale, tecnico, amministrativo) che risultano del tutto illegittime;b)- Se alla luce delle illegittimità amministrative sopra esposte, l’Amministrazione intende annullare, in via di autotutela, tutti gli atti amministrativi illegittimi emanati dalla Giunta Comunale, fin dal suo insediamento;c)- Il perché la Giunta Comunale abbia persistito in tal comportamento illegittimo, nonostante la presenza, nel suo organigramma, di figure professionali di settore, che, non potevano ignorare gli evidenti illeciti e forzature amministrative;d)- Se la Giunta Comunale, intende continuare a disconoscere la netta separazione di funzioni, prevista dalla legge Bassanini, tra l’organo politico che svolge la funzione di indirizzo, e, l’organo amministrativo cui compete, in via esclusiva, il potere gestionale;e)- In base a quali criteri sono stati, finora, affidati gli incarichi professionali. Scalea, 03 marzo 2006 FIRMATO On. prof. Bergamo - dr.Ciancio - arch.Bloise - dr.Introini

giovedì, aprile 06, 2006

La Scossa delusa dalla gestione di Mario Russo

SCALEA - La Scossa delusa dalla gestione amministrativa del sindaco di Scalea esprime tutto il suo disagio in un comunicato stampa nel quale si annunciano nuove ed utleriori iniziative. "Dopo aver tentato ogni possibilità di dialogo produttivo con il Sindaco di Scalea, Dott. Mario Russo, e verificato l’insensibilità dello stesso verso i problemi che affliggono il mondo giovanile di Scalea e di tutta la cittadina, constatando l’assenza di segnali e stimoli politici dell’amministrazione comunale verso la programmazione concertata, in particolare, con rappresentanti del mio gruppo e la mancanza di impegno e di volontà al fine di adempiere le promesse fatte durante la campagna elettorale per le comunali di Scalea a numerosi esponenti della mia associazione, che riguardavano la formazioni assistita di cooperative di lavoro per la manutenzione di aree e verde pubblico, parcheggi, pulizia spiagge libere, centro storico, ufficio turistico, art director etc, ho deciso con responsabilità d’atti di Evidenziare Pubblicamente il dissenso e il disaccordo che vige con il Sindaco di Scalea su tutta la linea politica fin qui intrapresa dallo stesso in rappresentanza del popolo di Scalea. E’ chiara la netta distinzione che ci divide ed è chiara anche l’azione che mi pone contro questo modo di comportarsi nell’agire per la società scaleota. Non intendo aggiungere ulteriori e vane speranze ai giovani ed a tutte le persone che mi hanno seguito con forza di ideali nell’affrontare i problemi di Scalea attraverso opera di mediazione senza raggiungere nessuno obiettivo,con il Sindaco Di Scalea. Il Rispetto che abbiamo dato non è stato ricambiato! Le parole fatte con il Sindaco di Scalea non sono servite a niente. L’egoismo con cui ogni giorno affronta il proprio mandato non merita di essere ulteriormente appoggiato. E’ tempo di strappare la maschera del sorriso che fingeva gioia e accordo, la lotta politica è la unica risposta che permetterà la nuova classe dirigente e le nuove leve intellettuali di Scalea di emergere necessariamente per il bene di tutta la collettività. Occorre un nuovo cammino! Quello fin qui percorso per Mario Russo non ha portato nessun risultato positivo per tutti. Non intendo ritornare su passi che ritengo essere superati,occorre organizzare il movimento per il futuro. Fino alla riunione generale dei soci, il nostro esponente Silvio Longobucco sarà portavoce all’interno dell’amministrazione comunale di Scalea. Fino ad allora saranno condotte opere di sensibilizzazione pubblica contro la politica del Sindaco di Scalea ad Oltranza, con volantini, articoli giornalistici, messaggi radiofonici, manifesti, slogan.Il Presidente Antonio Pappaterra
07/11/2005

programma per Pascqua....

Far venire le giostre e posizionarle nel miglior posto Scaleoto ...
come si faceva 60 anni fa....VERGONATEVI.Che bel programma del c......_

martedì, aprile 04, 2006

cemento e basta ,,,,-.,.,.,.-,-.,

amministrare è facile per loro.....!!!

Amministrare è facile...per loro....!!

palazzo Pallamolla

palazzo Pallamolla

Il simbolo del centro storico deturpato con la lamiera ...indicibile..e nessun assessore ha detto niente...VERGOGNA.

lunedì, aprile 03, 2006

Secondo te Scalea russa...!

Era bella Scalea qundo non c'era...? chi o cosa?
Commenta...........................................

sabato, aprile 01, 2006

Aereoporto

di Francesco Cirillo Una società di Napoli tenterà di rendere utile l’aviosuperficie di Scalea. Proverà a mettere in pista voli fra Napoli e Scalea e viceversa. Almeno avremo la soddisfazione di vedere qualche aereo decollare ed atterrare. Per quanto tempo non è dato sapere. Ma almeno ci si prova. D’altra parte si sapeva sin dall’inizio che l’aviosuperficie avrebbe raggiunto il lungo elenco di opere inutili della Calabria. Lo sapeva il sindaco Mario Russo che sin dall’inizio la chiamava aeroporto , ben sapendo che non lo era, lo sapevano i progettisti, lo sapevano i vari consorzi che si erano formati sin dall’inizio della costruzione dell’opera, lo sapevano anche i partiti politici di Scalea, che nulla avevano fatto per evitare la cementificazione dell’argine sinistro del Fiume Lao e la nascita quindi di un lungo serpentone in cemento. Un opera, anche se inutile , non si contrasta mai, anzi si cavalca sempre. In tempi di grande disoccupazione un posto di lavoro ci potrebbe sempre uscire ! E questo anche se il Fiume Lao rompe gli argini ed invade l’aviosuperficie rompendo cento metri di muro protettivo. Muro poi risanato con soldi del Comune di Scalea. Ma l’erosione continuerà, è certo, anche perchè, solo pochi mesi fa, è stato permesso dal Genio Civile fluviale e dalla provincia il prelievo, appena cento metri sopra l’aviosuperficie di tonnellate di inerti. Il prelievo indebolirà ancora di più gli argini del fiume aumentando la potenza della portata d’acqua. Dopo il disastro ambientale e la scoperta dell’ inutilità dell’opera, i primi a porre il problema su cosa fare dell’opera sono i verdi di Scalea che con una manifestazione pubblica , avvenuta sabato scorso, hanno avviato il dibattito con un'unica prospettiva : l’aviosuperficie per “decollare” deve diventare aeroporto ! Come dire , oramai l’abbiamo fatto lo scempio, vediamo come renderlo utile ! Sembra facile, ma con i giusti agganci politici potrebbe realizzarsi. L’opera costata fino ad ora 24 miliardi di vecchie lire,( resta in cassa un miliardo di vecchie lire ancora da spendere per le rifiniture) per questa trasformazione, avrebbe bisogno di nuovi investimenti e soprattutto di una nuova pista di atterraggio per aerei di tutt’altro peso ! Già perché aviosuperficie vuol dire solo piccoli aerei da turismo. Ma se è da anni che diciamo e lo abbiamo più volte scritto, su questo giornale, che era falsa la dicitura posta sin dall’inizio dell’avvio dei lavori “ stiamo costruendo l’aeroporto di Scalea”, messa in bella vista nei pressi del ponte del fiume Lao. Sarebbe stato giusto parlare fin dall’inizio di aviosuperficie. Ma parlando di aviosuperficie si sarebbe subito scoperto l’inganno , e l’utilità dell’opera sarebbe stata subito messa in discussione. Già da chi ? Dalla Magistratura, dagli organi regionali e provinciali ? ma intanto un investimento non dovrebbe avere una finalità precisa ‘ o basta avere i finanziamenti per far funzionare tutto come si deve ? Già, il famoso “olio alle macchine “ . Un serpentone di cemento sul quale “a vista” , e cioè senza radar, dovrebbero atterrare piccoli aerei da turismo trasportanti un massimo di 9 persone per volta. Il progetto venne approvato attraverso i Patti territoriali dell'Alto tirreno cosentino ed è stato presentato come utile agli aerei della protezione civile, al trasporto di merci di natura agricola, oltre che per lo sbarco di ben 74 mila passeggeri all'anno. Ma quello che ora , veramente bisognerebbe verificare è l'effettiva utilità dell'opera e quello che come si usa dire il costo beneficio. Tale struttura , intanto,non è contemplata nel “Piano Nazionale dei Trasporti” ed è appena accennata al punto 4.3 unicamente dal “Piano Regionale” il quale così riporta: “…Analogamente è prevista la realizzazione di un aeroporto d’interesse locale nell’area dell’Alto Tirreno Cosentino,in prossimità del Comune di Scalea”. E analizziamo i dati ufficiali : previsti 74mila passeggeri,1350 tonnellate di trasporto merci e 95 posti di lavoro. Prendiamo i dati dei passeggeri. Bisogna dire che l'aviosuperficie non è altro che un grande pista di cemento che occupa una lunghezza di 2 chilometri per trenta metri di larghezza per un totale di 260 mila 515 metri quadrati. Su questa pista potranno atterrare solo voli charter o aerotaxi fino ad un massimo di 9 passeggeri ed a vista , cioè senza alcun sistema di assistenza radar ,esclusi, naturalmente quelli in dotazione del pilota dell'aereo. Questo dato del massimo dei nove passeggeri è un requisito di sicurezza scritto nel “Regolamento per l’uso di aviosuperfici per attività di Trasporto Pubblico,Scuola,Lavoro aereo” d’imminente emanazione da parte dell’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, il cui art. 3 recita proprio così: "L'uso di aviosuperfici per attività di trasporto pubblico è consentito esclusivamente per i voli: intracomunitari; in condizioni meteo non inferiori a quelle minime prescritte dalle regole del volo a vista; limitato alle ore diurne; ai soli velivoli di MTOM non superiori a 5700 kg e numero di posti passeggeri non superiori a 9 " e sottolineiamo nove. Questo vuol dire che , per raggiungere la cifra dichiarata nel progetto , di 74 mila passeggeri, si dovrebbero effettuare su Scalea fino a 8 mila voli all'anno, cioè 23 aerei al giorno! E poi l’atterraggio è a vista, cosa vuol dire. Che se c’è troppo vento per esempio l’areo si dirotta a Lametia. Viene da pensare allora, che se uno prende l’aereo da Napoli per venire a Scalea in un ora si potrebbe trovare a Lametia dove per ritornare a Scalea in pullman o navetta ci vogliono due ore ! Bel guadagno ! Chi prenderebbe un treno per andare a Napoli sapendo che potrebbe trovarsi a Bari ? E’ possibile che solo ora, tutti quanti, si siano accorti di questi problemi ? Che tutti ora parlino di aeroporto e si cerchi di correre ai ripari, certi del fallimento in caso restasse una “semplice” aviosuperficie ? Rischiamo insomma di assistere, e questa volta in diretta, alla solita opera inutile, come al solito finanziata con soldi pubblici. Abbiamo gli esempi di tanti altri aeroporti sparsi in tutta Italia . Tutti realizzati con fondi pubblici e poi abbandonati a se stessi per mancanza di clienti e soprattutto di compagnie aeree. Uno eternamente in crisi è l’aeroporto di Crotone. Un altro vicino è l’aeroporto di Foggia. Consegnato da un anno e abbandonato a se stesso. Succederà anche a Scalea ? Se resta l’aviosuperficie così come è , di certo. Ma che altro potrebbe succedere ? la trasformazione in aeroporto di III categoria, alcuni esperti dicono che non sia possibile per tanti motivi. Uno per tutti lo spazio necessario per l’ atterraggio e la partenza. Come si è potuto costruire una pista che inizia sulla variante SS 18 e finisce al limite della ferrovia ? Intanto la Provincia di Cosenza, per bocca del consigliere provinciale Arturo Riccetti annuncia interventi stradali per migliorare l’accesso all’aviosuperficie. Ben 130 mila euro per l’ingresso da ovest , dal bivio di Orsomarso, e altri 200 mila euro per l’ingresso dalla superstrada. In totale , 330 mila euro per due strade che potrebbero portare solo ad una pista di cemento costata 25 miliardi ! Bell’affare ! Non si potrebbe attendere intanto il decollo definitivo dell’opera , senza rischiare di costruire con fondi pubblici due strade che porteranno al nulla ?
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